[Nota dell'Autore: riprendo con un dialogo sotto la scrivania dell'autore - tra i miei preferiti da scrivere - le note a margine nella nuova versione con la possibilità di lasciare un commento. Mi è sembrato che il compleanno del Giatt fosse un'ottima occasione]
E sono otto.
Cos'hai da sospirare, Giatt?
Sono otto anni compiuti, oggi.
Auguri fratello! Diventi grande anche tu.
Mah, sì, non è che me ne sono accorto anche perché loro dicono che sono sempre quel cucciolo strambo che li faceva ammattire, ma io volevo solo capire con chi ero capitato.
L'avevano capito anche loro. Dai, oggi puoi dire che vi comprendete bene, anzi benissimo.
Non riesco a pensare a una vita migliore.
Vedi? Sei diventato anche filosofo.
Non prendermi in giro, Pedro. So di essere fortunato: ho una casa, finalmente tranquilla, senza quella…
Lasciala stare dov'è, non la nominare neanche. Ci sarà modo.
Già! Non vediamo l'ora. Ho un terrazzo con un panorama bellissimo.
Anche se tu guardi solo chi passa e abbai tutte le volte.
Tu non abbaiavi mai?
Solo in casi estremi.
Perché io li prevengo, i casi estremi…
Va bene, dai, ci crediamo e facciamo finta di non sapere che i ciclisti, i passanti, gli altri cani specie se maschi come te, sono tutti casi estremi - secondo te.
Certo, a mio insindacabile giudizio che esercito anche nell'orto; casa mia pure quella. Devo presidiare, controllare, avvertire e godermi tutto il bello che ho intorno.
Bravo, ottimo proposito. Anche quella doccia lì in foto, mi pare che ti stessi godendo, o sbaglio?
Non hai idea del caldo che faceva ancora in quei giorni! Una cosa insopportabile: chiedevo solo di andare in acqua.
Il solito giro intorno alla scaletta, immagino. Dieci secondi al massimo.
Esatto, però tantissime volte. E poi la doccia per levare il sale. Adoro quando si prendono cura di me e li lascio fare. Alzo anche le zampe, come facevi tu - almeno così dicono.
Non farmici pensare, ché mi prende la nostalgia del mare e delle nuotate con lei.
A colazione, poco fa, mi hanno dato anche il prosciutto cotto, come a te. Io però non porto il naso come te fino al tavolo.
Non riesci a spingerti con le zampe posteriori?
No, non lo so, non ci ho mai pensato, neanche provato. D'altra parte era la tua specialità.
Già, era: finché le zampe mi hanno retto. Non farmici pensare. Goditi tutti questi momenti con loro, fratello e baciali per me.