©Amelia Belloni Sonzogni
con la stilo nel pc
Quando il tuo cane muore, hai un vuoto dentro che pare una voragine. Soffri, e ti senti peggio se ti dicono prendine un altro.
Quando poi qualcuno decide al posto tuo, soffri anche allora, perché non è il tuo cane. Ci vuole il tempo necessario. Ci provi, ma non è lui, lui ti capiva, tu lo capivi. Come? Parlando.
Perciò il tuo cane, che non ti ha mai lasciato davvero, aiuta te, aiuta l’altro e prova a parlare anche al maschio umano incredulo.
Se dovessi seguire, per la promozione del mio libro, le indicazioni presenti in rete che suggeriscono di descrivere la propria esperienza di scrittura, dovrei dire che ho pianto dalla prima riga all’ultima, perché – chi ha avuto la fortuna di avere un legame simbiotico con il proprio animale lo sa – quando lui muore si apre in te una voragine che ti inghiotte e rischi di morire pure tu.
A me è capitato e la leggenda, bellissima, del ponte dell’arcobaleno non è bastata, non è riuscita a consolarmi.
La scrittura invece, nel mio caso, è stata d’aiuto e desidero restituirlo come posso.
Ho deciso quindi di destinare tutto il ricavato delle vendite di questo libro ai cani del Rifugio di Francy Cognato, a Palermo.
docente di Scienze pedagogiche e sociali, Dipartimento di Medicina, Università di Milano Bicocca, che ringrazio per essersi unito all'iniziativa benefica regalandomi la prefazione
«Una storia nella quale gli animali parlano. Sarà un racconto di fantascienza? Una favola di Fedro? Un fantasy? No, è un racconto realistico, e la cosa sconcertante non è tanto che gli animali parlano, cosa che non dovrebbe assolutamente stupirci, ma che ci siano esseri umani disposti ad ascoltarli e capirli»
«Il linguaggio è relazione, evidenzia e sottolinea gli aspetti positivi e negativi di un rapporto. Quando un illustre scienziato ha potuto affermare che il miagolio del gatto significa “dipendenza” ha legittimato in modo sconcertante lo specismo di una specie, quella umana, che di certo è superiore agli animali nella propria infinita presunzione»
«Tutto è linguaggio, o meglio tutto può essere ascoltato, non con le orecchie ma con ogni parte del corpo. La vita può essere articolata in tante lingue che si intrecciano, si commentano, si correggono. Vivere il nostro rapporto con gli animali dal punto di vista dell'ascolto significa toglierci finalmente da quel centro del mondo nel quale ci siamo messi con sconcertante arroganza e collocarci alla periferia, dove si sentono suoni nuovi, rumori diversi, parole che non abbiamo mai immaginato. La vicenda narrata in questo libro ci aiuta a farlo, ci mostra che tutti sono capaci di questo gesto ma che non si tratta di un gesto facile, occorre umiltà e occorre sapersi mettere al proprio posto all'interno del cosmo»
Nella storia della radio e della televisione, i radiodrammi erano piccoli capolavori, prima dell'immagine.
E piccoli capolavori sono anche gli audiolibri.
Il mio grazie a RR audiolibri per questo regalo.
La lettura ad alta voce: è utile a chi scrive per valutare la fluidità delle parole o la loro incongruenza; è utile a chi legge per gradevolezza di ascolto mentre si hanno le mani impegnate; è indispensabile per chi non vede, oppure non riesce più ad essere autonomo. Con l'intonazione giusta, la commozione trasmessa da una voce che coglie essenza senso e sentimento della parola scritta è un esercizio trascurato da potenziare.
Le puntate presentano autrice e libro, se ne legge una piccola parte con l'aggiunta di qualche recensione al libro stesso.
Questa lettura interpretata, realizzata per me dagli attori filodrammatici citati, è una forma di promozione che mi è stata donata con grande generosità.
Ancora Raffaella Marchegiano e Rossella Sabato ne hanno letto un altro capitolo - In moto - ai microfoni di Radio Punto Legnano, ospiti della rubrica Social Bitter di Ylenia Santosuosso.
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