e insieme russiamo
A pagina 54 di I miei cani russano. Senti che bel rumore, Lisabetta Mugnai afferma: «Perché noi proprietari di cani, almeno alcuni […] non siamo gente normale, va detto».
Vero! Noi proprietari di cani siamo gente splendida, speciale, tranne alcune eccezioni, poche per fortuna, ma sempre troppe. Purtroppo, non tutti i proprietari di cani adottano tutte le misure necessarie per scegliere, crescere, accudire il proprio animale, per vivere al meglio con lui e soprattutto per rendere la sua vita la migliore, la più felice e serena e adatta a lui.
Non tutti impegnano il binomio uomo-cane come unità cinofila nella Protezione Civile per aiutare gli altri, come invece fa la protagonista umana di questo racconto di vita vissuta e vivente, con i suoi cani Gemma e Aldo.
Caparbia e paziente, anche se non sembrerebbe, tenera e scorbutica al tempo stesso, affida al registratore di una giornalista la propria esperienza di parte umana del binomio perché sia utile a chi si accinge ad avere con sé un cane, e magari due cani, e, perché no, anche dei gatti. La affida perché resti, perché lei stessa la possa sempre ricordare, perché i libri ci sopravvivono.
Per quanto le malattie si manifestino quasi come una persecuzione, con il bagaglio di sofferenze, di patimenti, di difficoltà anche economiche richieste dalle cure; nonostante i “disastri” che tutti i cuccioli combinano – e talvolta non perdono l’abitudine neppure da adulti – la storia di Gemma e Aldo, di chi li ha preceduti e di chi vive ancora con loro, testimonia che male, cattiveria, perfidia, noncuranza sono sempre bipedi (con le dovute eccezioni, per fortuna).
I cani sorprendono, se li gratti in un certo punto “mettono in moto la lambretta” (o “fanno il molita” come si dice dalle mie parti), i cani danno gioia, dormono uno addosso all’altro e addosso a te, ti fanno sorridere e ridere, ti toccano il cuore, e ci si innamora perdutamente.
Dormire accanto al proprio cane che russa è meraviglioso.
Vero! Noi proprietari di cani siamo gente splendida, speciale, tranne alcune eccezioni, poche per fortuna, ma sempre troppe. Purtroppo, non tutti i proprietari di cani adottano tutte le misure necessarie per scegliere, crescere, accudire il proprio animale, per vivere al meglio con lui e soprattutto per rendere la sua vita la migliore, la più felice e serena e adatta a lui.
Non tutti impegnano il binomio uomo-cane come unità cinofila nella Protezione Civile per aiutare gli altri, come invece fa la protagonista umana di questo racconto di vita vissuta e vivente, con i suoi cani Gemma e Aldo.
Caparbia e paziente, anche se non sembrerebbe, tenera e scorbutica al tempo stesso, affida al registratore di una giornalista la propria esperienza di parte umana del binomio perché sia utile a chi si accinge ad avere con sé un cane, e magari due cani, e, perché no, anche dei gatti. La affida perché resti, perché lei stessa la possa sempre ricordare, perché i libri ci sopravvivono.
Per quanto le malattie si manifestino quasi come una persecuzione, con il bagaglio di sofferenze, di patimenti, di difficoltà anche economiche richieste dalle cure; nonostante i “disastri” che tutti i cuccioli combinano – e talvolta non perdono l’abitudine neppure da adulti – la storia di Gemma e Aldo, di chi li ha preceduti e di chi vive ancora con loro, testimonia che male, cattiveria, perfidia, noncuranza sono sempre bipedi (con le dovute eccezioni, per fortuna).
I cani sorprendono, se li gratti in un certo punto “mettono in moto la lambretta” (o “fanno il molita” come si dice dalle mie parti), i cani danno gioia, dormono uno addosso all’altro e addosso a te, ti fanno sorridere e ridere, ti toccano il cuore, e ci si innamora perdutamente.
Dormire accanto al proprio cane che russa è meraviglioso.